Ingegno, intuizione, dialogo terra e progettualità, con un pizzico di temerarietà e tanto cuore, sono stati gli ingredienti dell’incontro che si é tenuto lo scorso 22 novembre nel Campus di Verona dell’Università IUSVE.
L’evento, organizzato nell’ambito della XVIII Settimana della Cultura d’Impresa coordinata da Museimpresa, é stato organizzato dall’Osservatorio Monografie d’Impresa OMI  in collaborazione con il Museo Nicolis e IUSVE.

Per sviluppare il tema nazionale ” A regola d’arte: l’Italia delle Culture d’Impresa: inclusiva e sostenibile” dell’edizione 2019 della manifestazione, gli organizzatori hanno scelto di approfondire “L’innovazione dell’Impresa tra Cultura della memoria e Responsabilità Sociale”.
Testimoni eccellenti di una cultura della memoria d’impresa che, senza lirismi agiografici, é l’elemento fondante della loro filosofia operativa sono stati:
Silvia Nicolis, Presidente del Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica di Villafranca, (VR) oltre che Vicepresidente di Museimpresa e Consigliere della Giunta della Camera di Commercio di Verona. 
Maurizio Zordan, CEO di Zordan 1965 srl sb di Valdagno (VI), azienda operante a livello internazionale specializzata nella realizzazione dell’arredamento speciale di negozi del retail di alta gamma.

Christian Sottana, Presidente del Consorzio Multimodale Darsena e co-ideatore VHT-Venezia Heritage Tower di Marghera (VE), spazio multimediale per cultura, arte, formazione in un manufatto di archeologia industriale
Marina Valenti, Responsabile Relazioni Esterne della Cantina Valpolicella Negrar (VR) una cooperativa nata quasi 90 fa per difendere l’unicità di un territorio.

Stimolati da Marco Montemaggi, esperto di Heritage Marketing e Consigliere di Museimpresa di cui é anche co-fondatore, i quattro imprenditori hanno espresso, ad un pubblico selezionato e partecipe di imprenditori e studenti universitari, il loro modo di valorizzare il patrimonio di memoria specifico della loro realtà per creare innovazione.
Un momento particolarmente significativo, anche emotivamente, é stato quello nel quale i relatori hanno presentato al pubblico degli oggetti per loro particolarmente rappresentativi del proprio modo di fare e comunicare l’impresa.
Dal fanale a carburo dei mezzi di trasporto dei primi del ‘900, al medagliere ottocentesco del “Premiato Laboratorio di Giovanni Battista Zampironi” di Venezia (che inventò il fumoso repellente per zanzare tutt’oggi in auge), ad una bottiglia dall’etichetta particolare, a una pialla curva o una pallina da Calcio Balilla: questi ed altri oggetti, hanno raccontato ancor più delle parole, le storie di tanti uomini e tante donne che hanno fatto e continuano a rendere inimitabile il Made in Italy.

A precedere la tavola rotonda Nicolò Cappelletti, Coordinatore Didattico Dipartimento di Comunicazione di IUSVE,  ha fatto gli onori di casa, seguito dai brevi ma incisivi interventi del Presidente dell’Associazione Italiana dei Musei della Stampa e della Carta-AIMSC, Giorgio Montecchi e Mario Magagnino, Presidente dell’Osservatorio Monografie d’Impresa. Entrambi hanno raccomandato la creazione e la cura del museo d’impresa, vissuto sia come proposta alternativa alle solite rotte turistiche, che come luogo interattivo nel quale venga insegnato ai giovani il “fare” con la propria testa e le proprie mani.

A concludere degnamente una mattinata che nel cuore e nelle menti dei partecipanti ha lasciato un segno, é stato proiettato l’accurato ed elegante film di Francesca MolteniNewMuseum(s)“.

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