Se ne è andato Gianfranco Aquila. Senza clamore, con quell’understatement che spesso sanno avere i gentiluomini meridionali. Una vita movimentata, piena di colpi di scena ma attraversata sempre con garbo e flemma da vero “Signore delle Penne”, come è intitolata la sua biografia scritta da Claudio Ruggiero nel 2011 e recensita anche nel nostro Archivio.
L’avevamo incontrato, per l’ultima volta, in aprile in occasione dell’evento conclusivo del Montegrappa Experience, il “factory tour” che abbiamo contribuito a realizzare assieme a Marco Montemaggi Pamela Ferlin e Francesco Mazzai. Era visibilmente affaticato ma non aveva voluto mancare all’inaugurazione di un progetto che, in risposta ad un bando della Regione del Veneto, si è classificato al primo posto.
I nostri rapporti con Montegrappa datano ormai quasi 10 anni nei quali l’Azienda ha sempre voluto mettere a disposizione le sue prestigiose penne per i vincitori del nostro Premio OMI.
I rapporti sono sempre stati prevalentemente con Giuseppe Aquila, uno dei figli di Gianfranco che riveste il ruolo di Direttore Generale dell’Azienda. Ma Gianfranco, in qualche modo ci ha sempre “tenuti d’occhio” magari anche semplicemente affacciandosi per un saluto alla sala riunioni nella quale, in innumerevoli occasioni, abbiamo incontrato Giuseppe. Una presenza che si percepiva. E che forse si percepirà da oggi come quella dei Lari che vegliano sulla fortuna della casa.
Abbiamo voluto ricordare Gianfranco Aquila con il significativo ritratto che il giornalista Stefano Lorenzetto gli dedicò, il 19 ottobre 2010, nel ciclo “Tipi italiani” pubblicato settimanalmente su Il Giornale a partire dal 1999.
Condividiamo integralmente l’articolo – che potete trovare anche qui – su autorizzazione dell’autore, che ringraziamo.
aquila gianfranco
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