No, a Venezia alla fine dell’800 la si praticava già.
Corporate communication e branding, CSR, recupero del made in italy, statistica e sociologia applicata, brand reputation, heritage marketing. Novità?
Pare di no, Michelangelo Jesurum le praticava già negli ultimi decenni dell’800 a Venezia.
Abbiamo trovato, quasi casualmente nell’archivio online dell’Università dell’Arizona, dipartimento di informatica, un pdf – SCARICABILE CLICCANDO QUI – di una monografia istituzionale altrove introvabile: Jesurum, Merletti Venezia, pubblicata dalla Tipografia Fantoni & C. di Venezia nei primissimi anni del 900 (abbiamo dedotto il periodo di pubblicazione, non essendovi altri riferimenti, da alcuni passi dal testo).
Secondo lo schema d’analisi standard derivato dalla definizione codificata dall’Osservatorio, l’opera di Jesurum – azienda che con i suoi 140 anni di storia continua a produrre biancheria esclusiva per casa, yacht e jet privati – è pienamente una monografia istituzionale d’impresa: analizza gli antefatti socio economici della fondazione dell’azienda (il passato), la sua attualità produttiva (il presente) e le previsioni di sviluppo (il futuro) presentandole ai suoi clienti e stakeholder istituzionali.
Ma la monografia istituzionale non è la sola traccia della lungimiranza imprenditoriale e comunicativa lasciata da Michelangelo Jesurum.
Curiosamente, non in Italia ma sull’Internet Archive di San Francisco, troviamo una copia di Cenni storici e statistici sull’industria del merletto che Michelangelo Jesurum pubblica nel 1873. In questo agile trattatello , che pur non manca di scientificità, l’autore conduce una puntigliosa disamina della storia del merletto europeo finalizzata a mettere a fuoco la superiorità di quello veneziano. Non solo, ma analizzando le modalità di produzione, che intendeva riproporre in modo coordinato nella sua azienda, valorizza la genesi e l’aspetto sociale che tale modalità riversa sulla vita della “merlettaia”.
A favore della sua attività, Michelangelo Jesurum – con una lungimiranza che molti imprenditori del nostro tempo sembrano aver dimenticata – fondò scuole di merletto nelle isole del veneziano, aprì un museo del merletto – tuttora esistente – e si dotò di testimonial di grande rilievo. Fu così che la moglie del conte Alessandro Marcello, Andriana Zon Marcello e altre dame, convinsero la principessa d’Italia Margherita, ad accettare la presidenza onoraria di una di queste scuole.
I risultati non tardarono ad arrivare ed oltre a premi internazionali – all’esposizione di Parigi del 1878 e successivamente a quella di Barcellona del 1929 – la clientela spaziava dalla Casa Reale italiana, di cui divenne Fornitore Ufficiale, a quella di Monaco, dalla Corona inglese ai maggiori Capi di Stato di tutto il mondo, sceicchi, artisti e la migliore borghesia italiana ed internazionale.
Il “fenomeno Jesurum” è di indubbio interesse per l’Osservatorio perché dimostra la possibilità di fondare un’impresa non solo sul miraggio del profitto ma anche, e soprattutto, su un’istanza sociale e sui sogni. Una Apple dell’800, insomma dove Steve Jobs prende le sembianze di uno studente dell’Accademia di Venezia.
Una storia italiana da riprendere ed approfondire.
Tiziana Sartori
Sitologia di riferimento:
http://www.jesurum.it
http://www.fioretombolo.net/
http://www.cs.arizona.edu/
https://archive.org/
https://openlibrary.org/
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