Lo scorso 16 Dicembre nell’aula T3 del polo didattico Zanotto testimonianza di storytelling con Patrizia Gucci autrice del libro: “Gucci. La vera storia di una dinastia di successo”.
L’evento, organizzato dall’Osservatorio Monografie Istituzionali d’Impresa è avvenuto nell’ambito del corso di Comunicazione d’Impresa del professor Mario Magagnino.
Patrizia Gucci, introdotta da Magagnino è stata intervistata dal giornalista Gabriele Colleoni che ha stimolato i ricordi, intrecciati tra famiglia e Azienda, dell’autrice.
Nonostante la data prefestiva il pubblico – costituito prevalentemente da studenti del corso di laurea in Scienze della comunicazione dell’Ateneo statale veronese – è stato numeroso è attento.
Dopo le interviste di rito, da parte di giornalisti sia stampa che TV, che si sono svolte a bordo palco, la Signora Gucci – che appartiene alla quarta generazione della famiglia e che ha operato in seno alla Maison curandone per qualche anno le relazioni internazionali – ha ripercorso la storia parallela del brand e della famiglia. Storia che nasce da una fortissima personalità, come quella di Guccio Gucci e che prosegue densa di altrettante figure forti che, moltiplicandosi con il passare delle generazioni, hanno portato alla nascita di contrasti insanabili sulla visione dello sviluppo aziendale. Tragici eventi e pettegolezzi giornalistici di bassa cucina hanno contribuito alla maturazione della decisione, nella seconda metà degli anni ’90. di cedere il marchio a kering, gruppo fondato dall’imprenditore François Pinault.
Patrizia Gucci ha rimarcato come la cessione del brand ad una multinazionale – e la scomparsa quindi di uno spirito artigianale – se da un lato lo ha rafforzato finanziariamente, dall’altro lo ha svuotato di quella capacità, ante litteram, di gestire il customer care, che da sempre lo caratterizzava e che, nel passato, lo ha reso un punto di riferimento per la pelletteria di teste coronate e personaggi del jetset.
In un ottica coerente con le meccaniche dell storytelling, l’excursus, si è sviluppato attraverso aneddoti e dettagli che hanno messo in luce oltre che la storia, lo spirito e la mentalità della famiglia: da quello dal nonno che acquistava di tasca sua un portafogli per quadrare alla lira il bilancio mensile a quello della nascita del celebre foulard “flora” creato in dieci giorni appositamente per la Principessa Grace di Monaco e diventato poi un must del Marchio.
Il messaggio che Patrizia ha lasciato ai giovani in platea è la più grande delle sfide: “osate, rischiate, abbiate il coraggio di credere in voi”.
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