Qualche volte per trovare dei buoni esempi, da imitare e da seguire, è utile guardarsi un po’ intorno, talvolta anche al di là dei confini nazionali. Così ha fatto anche OMI, nonostante la sua mission sia quella di valorizzare e promuovere l’eccellenza delle imprese italiane.
Per questo, quando sul tavolo del presidente – Mario Magagnino – è arrivata una monografia firmata non di meno che dalla cancelliera Angela Merkel, nonostante un primo tentennamento iniziale dovuto al volume scritto interamente in tedesco, si è deciso di approfondire lo studio di quella che rappresenta a tutti gli effetti un’ottima monografia aziendale. In fondo poi la Teekanne è anche un po’ italiana, dato che è suo il marchio Pompadour con il quale il tè si è diffuso ampiamente nel nostro Paese.
Teekanne è uno dei marchi tedeschi più antichi tra quelli ancor oggi in uso. Dal 1888, anno della sua registrazione, il logo ha subito varie modifiche, ma ha sempre mantenuto le caratteristiche principali. E così ha fatto la Teekanne Gmbh, un’azienda che negli anni ha cambiato molte volte aspetto, ma che in fondo ha sempre mantenuto la sua identità.
E’ per questo che nella prefazione della monografia, realizzata per festeggiare i 125 anni di attività, è la cancelliera Angela Merkel in persona a congratularsi con i titolari e i dipendenti di quest’impresa per ciò che rappresenta per l’economia e la storia della Germania.
La storia di Teekanne comincia nel 1882 quando due commercianti, Seelig und Hille, aprono un negozio di merce cinese e giapponese nelle vicinanze del castello di Dresda.
Sono loro ad introdurre in Germania un nuovo tipo di bevanda proveniente dall’Oriente: il tè. L’ora del tè entra in breve tempo a far parte dello stile di vita di molte persone e ciò porta Seelig und Hille a espandere velocemente l’attività che nel 1898 viene rilevata da due dipendenti.
I nuovi proprietari – Anders & Nissle – abbandonano la vendita di merce orientale in generale concentrandosi sul té e, in pochi anni, espandono ulteriormente l’attività e si concentrano su un unico obiettivo: posizionare il tè, anche in Germania, come bevanda alla portata di tutti.
Nella Prima Guerra mondiale il tè diventa la bevanda per eccellenza per riscaldare i cuori dei soldati. E’ proprio in questo periodo che vengono prodotte le Teebombe, le antenate delle moderne bustine per il tè, consistenti in sacchetti di garza contenenti foglioline di tè buone per un litro.Tuttavia, alla fine della guerra, questa invenzione viene stranamente “dimenticata” per poi riapparire e avere fortuna molti anni più tardi.
Il pagamento delle indennità di guerra scatena in Germania un’inflazione galoppante che porta il prezzo del tè alle stelle. In quegli anni 100g di Teekanne arrivano a costare addirittura due miliardi di marchi e quando i prezzi tornano a stabilizzarsi molta gente ormai ha già esaurito i propri risparmi.
Negli Anni Venti il tè, assieme ad altre forme di consumo, torna di moda e l’attività di quella che di lì a poco avrebbe assunto la nuova denominazione di “Teekanne” ( in tedesco “teiera”) si apre a tutto il mondo.
Ad un’importante mostra internazionale di Dresda, la Teekanne vince la medaglia d’oro per una sua nuova invenzione, la macchina automatica per il confezionamento del tè in bustine chiamata Pompadour, ispirata alle Teebombe, create per la Prima Guerra Mondiale e che rappresentano la strada verso la “democratizzazione” del tè che tanto si desiderava. Anche le bustine, oltre alla macchina, prendono il nome Pompadour perché assomigliano alle borsette che Madame Pompadour amava portare.
Perfezionata e brevettata l’idea, la Teekanne diviene anche la più grande produttrice di macchine per il confezionamento del tè, richieste a livello mondiale, e fonda così una sua impresa dedicata: la Teepack Spezialmaschinen Gmbh.
All’apice del successo tuttavia, due tristi eventi la sconvolgono: nel 1931 muore improvvisamente Nissle e sei anni più tardi Anders è una delle vittime dello storico incendio al dirigibile Hindenburg. La società passa quindi nelle mani dei figli.
La Seconda Guerra Mondiale mette a dura prova la sopravvivenza della Teekanne e – nel 1945 – tutti i luoghi simbolo dell’azienda subiscono devastazioni. Al termine del conflitto la fabbrica, come tutte le altre imprese della Germania dell’Est, passa sotto l’Unione Sovietica.
La Teekanne lentamente riprende la propria attività, torna ad essere un’impresa fiorente e si trasferisce da Dresda a Dusseldorf, espandendo il proprio commercio anche nei Paesi dell’Est.
Nel 1964 viene fondata a Bolzano la sede italiana della Teekanne, con il nome di Pompadour. Nella monografia, che è stata donata all’Osservatorio proprio dall’azienda bolzanina, viene ripercorso il difficile esordio di quest’impresa, quando ancora sembrava impossibile sostituire l’abitudine italiana dell’amato espresso con quella del tè. Ma Teekanne riesce a vincere anche questa sfida con i marchi Sir Winston e Pompadour che ottengono grande successo in Italia.
Nel 2001 nella sede tedesca arriva anche il primo Amministratore Delegato esterno alla famiglia, Rainer Verstynen. Sua la firma che conclude il volume, in cui indica le linee guida per il futuro: «Continuare a fare prodotti di qualità in nome della salute e della sostenibilità, ma soprattutto rimanere un’impresa umana».
Vielen Dank, Teekanne!
Daniele Bazanella
Scrivi un commento