Lo scorso 4 febbraio si è inaugurata al Palazzo della Gran Guardia di Verona la mostra La Storica collezione Orafa di Federico Buccellati nella bella Verona – Esplorando il mondo di Gabriele d’Annunzio.
Visitando la mostra, dove si possono osservare non solo esemplari dell’arte orafa dall’inizio del secolo scorso ad oggi – con particolare rilievo agli oggetti realizzati dal capostipite della famosa famiglia di orafi, Mario Buccellati, per Gabriele D’Annunzio – ma anche lettere che il poeta scriveva all’amico per ordinargli nuove creazioni, non ho potuto non percepire un fil rouge che unisce fra loro le arti e il culto del bello.
Non soltanto fra il Principe degli Orafi come lo appellava D’Annunzio e quest’ultimo, ma anche fra Mario Buccellati e un personaggio di cui si commemora il 500° anniversario della nascita: Francesco Griffo da Bologna, orefice, incisore, creatore del carattere corsivo e, in collaborazione con altrettanto illustri ideatori di caratteri da stampa Bembo e Manuzio, della moderna e insostituibile virgola.
Il Griffo, con i suoi ceselli, inventò caratteri particolarmente compatti e leggibili che permisero la nascita dei libri tascabili o come venivano chiamati allora “da bisaccia”, rendendo così un grande servizio alla diffusione della cultura.
Buccellati, sempre in punta di cesello, creò oggetti nei quali la forma fa dimenticare o rendere superflua la preziosità dei materiali e, interpretando con garbo la poesia e la pittura del suo tempo, realizzò opere d’arte indossabili.
Non da parte di tutti, ovviamente, ma comunque fuori da gallerie d’arte e sacrari della cultura.
Questi due uomini, di epoche e città diverse, con il medesimo, piccolo attrezzo appuntito, hanno quindi cesellato momenti importanti di crescita culturale, non solo in Italia.
La mostra, curata da Patrizia Lo Cicero e Andrea Longinotti, resterà aperta fino al 16 febbraio 2016.
Tiziana Sartori
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