Il concetto sembra di una banalità lapalissiana: aziende, associazioni, enti sono fatti da persone e tramite tali persone, e non diversamente, interagiscono con il loro esterno.
Io posso anche dire di aver “parlato con XYZ Spa” ma, in realtà, ho parlato con una persona che in quel momento rappresentava YXZ Spa e che anzi “è” per me XYZ Spa. E sulla base delle impressioni che ho ricevuto rapportandomi con quella persona non valuto la persona ma l’Azienda.
Quindi tutto ciò che, nel bene e nel male, avrò appreso, discusso o capito da quella persona, sarà per me frutto dell’interazione con l’Azienda e mi formerà un’opinione sulla buona o cattiva reputazione di quell’Azienda.
E’ un po’ la vecchia storia “dell’agente incapace”: quante volte ho dovuto ricordare ai manager (o imprenditori) che gli errori fatti dai loro agenti o rappresentanti nei confronti di clienti non vanno attribuiti, in pubblico, al proprio collaboratore.
Questo è un autogol in quanto, così facendo rimproverano in pubblico l’Azienda, dimostrando nel contempo una meschinità e un’insicurezza imperdonabili.
Dio solo sa quanto questo sia stato, e presumo sia ancora, difficile da far digerire.
Orbene, oggi tutte le aziende sono Social ma poche ancora ne hanno capito il senso: i rapporti individuali avvengono solo tra persone. Che è poi la base della comunicazione 121.Dice il Professor Antonino Spadaro nel suo libro “Cyberteologia” “… Prima di Facebook e delle altre piattaforme simili, internet era sostanzialmente una rete di pagine e di contenuti, non di persone …” Questo è il principio, che Spadaro, con la chiarezza del gesuita che lo contraddistingue, descrive in poche e semplici parole.
Il punto è che nei rapporti aziendali 121, in qualsiasi canale Social, la realtà percepita dall’utente è che una persona interloquisce con un’altra persona. E una di quelle due persone “è” l’Azienda.Quindi la capacità di quella Persona/Azienda di creare un rapporto di simpatia, di credibilità, di cortesia e di trasparenza appare, e corrisponde, in modo diretto alle capacità dell’Azienda.E “in un mondo di persone” deve essere un soggetto reale, o che appaia tale, a creare quei rapporti. Rabbrividisco quando vedo che nel forum di un sito o in una qualunque piattaforma Social, l’Azienda ABC si presenta, in modo anonimo, solo come ABC e non come Mario Rossi o Samanta Verdi di ABC. Nessuno vuol “parlare” con un Moloch aziendale dietro al quale “chissà chi si nasconde” e chiunque vuole interagire con una persona che gli appare come reale e con la quale creare rapporti empatici.
Per questo, citando un grande artista da poco scomparso, dico che è una “… cagata pazzesca …” pensare che utilizzare canali telematici 121 sia cosa facile e che non costi nulla.
Falso.
Il 121 tramite la Rete, oltre che di moda, è indubbiamente efficace per creare, soprattutto oggi, quella credibilità, quella fiducia e quell’empatia con il nostro pubblico con il quale potremmo trasformare poche migliaia, o centinaia, di contatti in straordinari opinion leader maker che agiranno poi a nostro favore all’interno della loro cerchia amicale.
Ma questo è professionalmente difficile (non basta lo stagista con la passione di Facebook o di Twitter); richiede molto tempo (i social funzionano 7/24 e non chiudono gli sportelli), servono, se possibile, supporti CRM (non posso pensare, quando i contatti diventano molti, di far la figura di non conoscere “l’amico” Giuseppe R. o di aver dimenticato di cosa e in che tono abbiamo parlato tempo fa).
Gestire uno o più canali Social, se fatto correttamente, costa come fare Advertising o forse anche più. Ma se fatto bene ha una resa migliore e più duratura e soprattutto migliora la reputazione dell’Azienda.
Veniamo, infine, al più comune errore aziendale. Entrando in moltissimi siti – cosa che facciamo in modo sempre più frequente non appena sentiamo nominare un marchio che non conosciamo – ci troviamo di fronte alla “blindatura” più ottusa.
Voglio dire che non possiamo dedurre, dalla visita al sito, che genesi abbia l’Azienda, chi ne sia a capo, chi siano i responsabili, non troviamo – al di fuori del classico ed odioso “Form di richiesta info” – nessun contatto con persone (intendo proprio nome.cognome@XYZ.it).
Ho addirittura trovato un’associazione della quale non è dato conoscere la sede.
Un tempo, ed in parte anche oggi, quando il telefono era l’unica strada di contatto, c’era la classica centralinista/filtro ma quello che succede oggi in Internet è molto peggio.
Con buona pace della Brand Reputation.
Eppure non è difficile: pensate che con Internet siete, volenti o nolenti, usciti dalle mura impenetrabili che circondano la vostra abitazione, siete in piazza. Ed in piazza non si va travisati.
Stefano Russo
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