A Verona, lo scorso 18 ottobre, si é tenuto il seminario di apertura del Progetto “Patrimonio Aziendale: eredità condivisa e ricchezza della comunità” che rientra nel Programma operativo della Regione del Veneto 2014-2020 ed é dedicato alle eccellenze dell’agroalimentare veronese.
Il progetto é frutto del lavoro condiviso dell’ente di formazione ISRE, dell’Università Salesiana IUSVE e di OMI – Osservatorio Monografie d’Impresa e gode del patrocinio della Camera di Commercio di Verona.
Ed é stato proprio la Camera di Commercio ad aprire i lavori, tramite l’intervento di saluto di Riccardo Borghero – dirigente dell’area affari economici di CamCom – che ha sottolineato come sia importante fare rete fra imprese e istituzioni nell’ottica del raggiungimento di benefici che, rivolti al singolo, ricadano sulla collettività e viceversa.
I saluti sono poi proseguiti con l’attenta analisi dei significati impliciti nel titolo del progetto del Prof. Ferdinando Marcolungo, Vicepresidente dell’Osservatorio e decano dell’Università di Verona che, pur non essendo partner del progetto, é sempre attenta e partecipe alle attività legate allo sviluppo del territorio.
Dopo i saluti dei partner di progetto: Ruggero Segatto – Dirigente ISRE, Mariano Diotto – Direttore del Dipartimento di Comunicazione dell’Università IUSVE e Mario Magagnino – Presidente di OMI si é svolta, sotto l’elegante e competente conduzione dello scrittore e musicista Marco Ongaro, la prevista tavola rotonda.
Al tavolo dei relatori: Maria Inés Barbero, docente di storia d’impresa all’Università di Buenos Aires, Mariano Diotto, semiologo e docente di digital communication e Renato Fasolo, archeologo e esperto di progettazione di percorsi museali.
Focus del dialogo fra i relatori e il pubblico é stato il vissuto del brand Made in Verona nel comparto agroalimentare (nello specifico vino, olio, formaggi, miele e riso), quali rischi corre se scarsamente tutelato da fantasiosi e numerosi “tarocchi” e di come il recupero e la messa a frutto del patrimonio di memoria delle imprese e dei territori possa essere un formidabile strumento di marketing.
Si é parlato quindi di musei d’impresa; luoghi che coinvolgendo emotivamente e sensorialmente il visitatore lo fanno sentire parte del “mondo del brand” e possono quindi convogliare la sue decisioni d’acquisto verso un prodotto e una marca con cui sentono di avere delle cose in comune.
Su questo punto é stata interessante la puntualizzazione del Prof. Diotto, docente di comunicazione digitale, che ha sottolineato come i supporti multimediali – quali realtà virtuale o aumentata – possono essere di valido supporto all’esperienza vissuta direttamente ma non potranno mai sostituire l’emozione che questa può produrre.
Dopo una pausa dedicata alla reciproca conoscenza e scambio di idee fra partner e ospiti presenti, l’evento é proseguito con la presentazione delle caratteristiche del progetto e dei presupposti culturali, economici e sociali del bando.
Tiziana Sartori, direttore dell’Osservatorio, ha evidenziato come questa iniziativa si pennelli sulle caratteristiche del territorio veronese, esponendo dei dati molto significativi: nel 2016 la provincia di Verona ha visto 16,5 milioni di presenze turistiche, é stata la prima provincia italiana per esportazione di vino e la seconda per esportazione di prodotti alimentari.
Incrociando questi dati si capisce come un progetto mirato alla valorizzazione del territorio, anche in tema di hospitality, dei suoi prodotti delle sue risorse culturali e paesaggistiche, risponda perfettamente alla richiesta di operazioni che vadano a favore sia del singolo che della collettività.
Loredana Crestoni di ISRE ha quindi ricordato le modalità di fruizione delle tante iniziative a disposizione degli imprenditori partner.
Il dialogo tra i coordinatori, i relatori, i rappresentanti delle aziende partner é stato vivace e costruttivo tanto che si é protratto oltre all’orario previsto.
Un dettaglio interessante e significativo: sede dell’incontro stata lo storico Palazzo Erbisti di Verona, sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, realtà fondata nel 1768 per volere della Repubblica di Venezia con l’incarico “occuparsi con buoni metodi e assiduo impegno sui modi di trarre dalla terra qual maggior frutto che rispettivamente alla diversa natura del suolo può essa somministrare […] e ammaestrare e dirigere i villici e i proprietari terrieri in tutto il dominio veneto”.
Nel 2017 la Regione del Veneto, pur con parole dei nostri tempi, non sta forse proseguendo in questo percorso di sviluppo del territorio con attenzione alla centralità della persona?
Partner aziendali del Progetto
Amici del Giardino di Casa Biasi www.giardinodicasabiasi.it |
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