Ringraziamo innanzitutto gli amici del Dipartimento CoRiS della Sapienza Università di Roma – la Professoressa Valentina Martino, Il responsabile della Biblioteca del Dipartimento dottor Angelo Bardelloni e la laureanda Maria Rosaria Scarioli – che hanno voluto intervistare i nostri soci dell’Osservatorio Tiziana Sartori e Stefano Russo sulla realtà dell’Osservatorio Monografie d’impresa.

Lasciamo alle loro parole il loro bel lavoro, sia in formato testuale che di videointervista:

“Un osservatorio per le monografie d’impresa
Precursore di riferimento e “incubatore” della BiblHuB Sapienza, l’Osservatorio Monografie d’Impresa è un centro culturale con sede all’Università di Verona. Dal 2011 raccoglie, conserva e valorizza le monografie istituzionali e le biografie di impresa o imprenditore edite per iniziativa delle imprese italiane.

Il 27 maggio 2021 la redazione della BiblHuB Sapienza ha avuto il piacere di intervistare Tiziana Sartori, direttrice dell’Osservatorio, e Stefano Russo, responsabile della comunicazione dell’Osservatorio, entrambi consulenti di grande esperienza nel mondo del marketing e della comunicazione aziendale.

L’Osservatorio e le sue attività

L’Osservatorio Monografie d’Impresa nasce a Verona tra il 2011 e il 2012 grazie all’idea del suo Presidente, Professor Mario Magagnino – docente di Comunicazione d’Impresa presso l’Univr – di creare un “Deposito monografie d’impresa” che, con l’arrivo di Tiziana Sartori e Stefano Russo, assumerà il nome e le funzionalità di “Osservatorio Monografie d’Impresa”. Un’associazione culturale, e dunque una realtà autonoma, che, da subito ospitata dall’Università di Verona, da circa due anni ha trovato casa nel Dipartimento di Economia aziendale dello stesso Ateneo.

Cuore dell’attività è l’Archivio bibliografico delle monografie, consultabile nella sede universitaria e in modalità digitale sul sito web dell’Osservatorio, dove sono presenti schede tecniche e immagini scelte dei volumi, predisposte dagli studenti dell’Università di Verona (www.monografieimpresa.it).

Ma sono molte altre le attività portate avanti dall’Osservatorio, tra queste il Premio OMI, che offre visibilità all’Osservatorio e permette di coltivare relazioni con professionisti e partner istituzionali (quali la stessa BiblHuB Sapienza), dalle quali nascano idee e collaborazioni. È un premio biennale, giunto nel 2020 alla quinta edizione, che celebra le migliori monografie d’impresa in Italia attraverso una doppia giuria di esperti del settore e studenti universitari, alla quale la Sapienza ha preso parte anche quest’anno.

A oggi, hanno partecipato alla manifestazione oltre 250 opere, molte delle quali appartenenti al filone della cosiddetta “letteratura grigia”: volumi prodotti autonomamente dalle aziende protagoniste di tali opere e da queste distribuiti in autonomia ai propri stakeholder come strumenti di Brand Communication. Anche per questa ragione, i libri d’impresa tendono a risultare difficilmente consultabili e reperibili, già a distanza di breve tempo dalla loro pubblicazione.

Tra passato e presente

Data l’esperienza pluriennale nel settore, abbiamo domandato agli intervistati quali siano le tendenze emergenti nel settore delle monografie istituzionali.

Russo è del parere che molti volumi si concentrino esclusivamente sul passato, assomigliando a libri di storia d’impresa piuttosto che ad artefatti di comunicazione, mentre invece in linea teorica “una monografia d’impresa ideale dovrebbe contiene il passato, il presente e i progetti per il futuro”. Di fatto, in una monografia, la storia non è mai fine a se stessa e rappresenta piuttosto un elemento di rilancio emozionale sul racconto del presente e del futuro di un’organizzazione. 

Questa ingombrante dominanza del passato rivela, secondo Tiziana Sartori e Stefano Russo, la difficoltà di concentrarsi sull’oggi e una certa paura a guardare avanti, specie nell’attuale momento storico:

“Quasi nessuno si concentra sul presente, oggi come oggi; c’è questo rifugiarsi nel passato – «dio, come eravamo belli, come eravamo bravi» – e una certa paura a guardare avanti. […] L’impressione è che ci possa essere, in questo valorizzare a tutti i costi il passato, il non avere coraggio per il presente e per il futuro, il nascondersi dietro un amarcord consolatorio”.

Tra presente e futuro

Secondo Tiziana Sartori, lungi dal decretare il tramonto definitivo della comunicazione analogica e su carta, la pandemia rilancia il desiderio di fisicità, esperienzialità: la voglia di stringere un libro, piuttosto che limitarsi a leggerlo online.

D’altro canto, è prevedibile che la perdita di fisicità, dovuta al lavoro e alle interazioni da remoto, concorrano a rendere meno centrale in futuro il racconto del fattore umano e dell’“impresa-comunità”. A causa della pandemia sono infatti venute meno molte occasioni di socializzazione all’interno dell’ambiente aziendale e tutto ciò tenderà inevitabilmente a rispecchiarsi anche nella comunicazione e narrazione d’impresa.

Secondo Tiziana Sartori:

“Data la carenza di trasmissione dello spirito di corpo aziendale, probabilmente nelle monografie assisteremo a una maggiore enfatizzazione degli aspetti ecologici, di ricaduta sul territorio, di raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Questo sarà il modo in cui molte imprese sceglieranno di trasmettere i propri valori, anziché basarsi sulle buone relazioni interne. La difficoltà a raccontare la vita nelle organizzazioni, il microcosmo affettivo interno, modificherà con buona probabilità anche la comunicazione istituzionale. Nelle monografie, magari si parlerà ancora più del passato e, per il futuro, soprattutto di obiettivi comuni a livello sociale”.

Un sentito grazie allo staff dell’Osservatorio Monografie d’Impresa per averci concesso questa piacevolissima intervista in tandem, così ricca di spunti e suggestioni. Con l’augurio che possa proseguire, anche per il futuro, un fecondo interscambio culturale e di esperienze con la BiblHuB Sapienza.”

Intervista di 
Maria Rosaria Scarioli e Francesco Paradisi