Il fiuto per gli affari e l’anima cosmopolita di un gruppo di abili imprenditori, la grande preparazione tecnica e l’impegno pubblico di valenti capi azienda, un’idea geniale o una felice intuizione, storie piccole e grandi, come l’incendio del teatro La Fenice di Venezia, un insolito assicuratore di nome Franz Kafka, la spedizione di Umberto Nobile al polo nord, il lancio di un missile: questi e molti altri gli argomenti trattati, che testimoniano l’originario spirito pioneristico e di adattamento di Assicurazioni Generali alle contingenze politiche e di mercato [fig. 1].
La pubblicazione nasce dalla volontà di valorizzare il prezioso patrimonio documentale dell’Archivio Storico della compagnia: un archivio che, investito nel 1983 dalla dichiarazione di notevole interesse storico, permette di ricostruire lo sviluppo di un grande istituto assicurativo e di raccontare due secoli di storia italiana e mondiale.
I due volumi dedicati uno all’800 e uno al ’900, editi da Generali in italiano e in inglese e pubblicati da Marsilio Editori con prefazione di Paolo Mieli, sono incentrati su particolari vicende e personaggi della compagnia, partendo dai più significativi documenti conservati.
Corredati da un ricco apparato iconografico, le carte vengono esaminate e presentate nel contesto in cui hanno avuto origine, permettendo così di ripercorrere momenti di svolta per la società e per il panorama economico-politico complessivo, anche grazie a profili storici generali e a una rassegna di brevi notizie sulle varie epoche [fig. 2].
In quest’ottica il libro dipana i contenuti dell’Archivio attraverso le varie fonti consultate, mettendo assieme frammenti di vicende particolari e trasformandole in fatti da raccontare.
Il lettore è condotto tra le trame componenti la storia di una società a forte vocazione internazionale, sorta sotto bandiera asburgica ma di sentimenti italiani: da qui l’originaria denominazione di Assicurazioni Generali Austro-Italiche e la doppia sede direzionale di Trieste e Venezia [fig. 3].
Il fatto di trovarsi in una posizione di cerniera tra gli stati italiani e poi il Regno d’Italia da una parte e l’Impero asburgico dall’altra favorì lo sviluppo dell’attività delle Generali in entrambi i territori attraverso una fitta rete agenziale.
Le fonti permettono di comprendere le strutture e le norme principali sui rapporti con le agenzie e sulla loro gestione, la composizione e la geografia dell’azionariato, o la sperimentazione di nuovi settori assicurativi e la consequenziale fondazione di società figlie specializzate in determinati rami di attività.
L’idea di fondare un’unione degli stati europei per allontanare gli spettri di una lunga guerra alla vigilia dello scoppio del primo conflitto mondiale, le peripezie di giovani impiegati partiti per il fronte e mai tornati, una compagnia che si reinventa Gruppo per calcare nuovamente le scene dei mercati mondiali [fig. 4]…
Tanti episodi che testimoniano il modo in cui le Generali seppero superare i confini politici, far fronte alle vicissitudini di due guerre mondiali e proporsi da protagoniste sul piano internazionale, sempre in prima linea per plasmare, anticipare e adattarsi alle caratteristiche dei mercati attraverso i propri rappresentanti: personalità cardine per la storia economica e il progresso scientifico del paese.
Si pensi, per esempio, a Pasquale Revoltella, prima consigliere poi direttore della società, promotore del progetto del canale di Suez e di altre iniziative commerciali locali con risvolti internazionali come la creazione della nota società di navigazione a vapore Lloyd Austriaco; o al presidente Marco Besso, stimato studioso e attuario a livello europeo, che diede un notevole apporto agli sviluppi del settore previdenziale italiano. E ancora a Edgardo Morpurgo, Giuseppe Volpi di Misurata e al matematico Bruno de Finetti, scienziato di fama internazionale conteso dalle più importanti istituzioni scientifiche.
I volumi sono arricchiti dalle relative biografie, restituite scientificamente sulla base di fonti conservate nei principali archivi italiani e corredate da un’aggiornata bibliografia.
A completamento dell’opera un indice di tutte le cariche direttive dal 1831 al 1982, in ordine alfabetico e cronologico, che permette anche di comprendere l’evoluzione organizzativa della compagnia.
Specifici saggi completano la narrazione. Essi sono dedicati per esempio all’evoluzione del marchio, dall’aquila bicipite asburgica concessa in privilegio nel 1833 al leone marciano adottato dopo i moti del ‘48, o alla pubblicità.
Le Generali fecero ampio uso di tale strumento di comunicazione, fin dagli ultimi decenni dell’800, declinandolo in tutte le sue forme di divulgazione in uso nel tempo quali manifesti, opuscoli, dépliant e volumetti di vario genere, avvalendosi del contributo di artisti illustri come Marcello Dudovich e Achille Beltrame [fig. 5].
Il lettore viene condotto in un entusiasmante viaggio sulle orme del Leone triestino grazie al paziente lavoro del personale responsabile dell’Archivio e alle ricerche di studiosi locali, che hanno cercato di restituire il senso della Storia che solo un archivio come quello di Generali sa regalare.
Silvia Stener
Archivista – Archivio Storico Assicurazioni Generali
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