Il mondo della carta si è notevolmente evoluto con l’avvento della digitalizzazione. Con la moltiplicazione dei punti di accesso alla navigazione in rete attraverso smatphone, tablet e smart tv, l’informazione si è dovuta evolvere rivedendo format e modalità di erogazione e fruizione, prediligendo sempre più il digitale.
Dietro a questo nuovo paradigma c’è stato anche un cambio sociologico, spinto da un pubblico sempre più vicino alle logiche digitali (come la possibilità di condividere i contenuti) ed un nuovo ruolo strategico che la stampa stessa riconosce al digitale per competere in termini di:
- Time to market: ideare, redigere ed erogare un contenuto nel mondo digitale significa operare in tempi brevi, in cui viene azzerato il tempo di distribuzione/erogazione; inoltre si ottimizzano anche i costi legati a fornitura e stoccaggio attraverso il download (vedi es. eBook);
- Gestione dei contenuti: modificare un contenuto digitale risulta essere più snello e flessibili rispetto a quello stampato, anche dopo la sua erogazione;
- Monitoraggio: elemento distintivo è la possibilità di monitorare attraverso gli analytics l’utilità o meno di un contenuto e la sua reale efficacia, ad esempio in termini di visibilità nei motori di ricerca.
Se pensiamo al mercato dei quotidiani e periodici, la notizia si è digitalizzata dando priorità a contenuti visivi e ad alto impatto (anche con video e immagini scattate da utenti stessi), con un format testuale redatto per la consultazione in mobilità (pensiamo agli schermi mobile) e predisposto a frequenti aggiornamenti.
Se da un lato questa evoluzione ha rinnovato un mercato, dall’altro ha generato qualche difficoltà al comparto della carta, tanto da innescare sfiducia ed associare al digital una ruolo di “cannibalizzatore”.
Ma è davvero così? In realtà non proprio. La nostra esperienza ci conferma come carta e digital insieme possano avere un ruolo estremamente sinergico, complementare e vincente.
Ci sono infatti degli elementi che sono unici e tipici della carta e che il digitale non potrà mai sostituire: parliamo di filigrana, finiture, rilegatura, progettualità cartacee di valore per il Brand. Proprio questi componenti “materici” fanno della carta la sua distintività e concretizzano valori come attenzione, lusso, esclusività, storia ed heritage di un Brand.
Pensiamo al mondo eCommerce e al valore in termini di fidelizzazione che può avere la personalizzazione del packaging. Non solo, ma anche le iniziative di comunicazione e marketing territoriale possono sfruttare positivamente il ruolo del digital attraverso sistemi QrCode che, se stampati su supporti come cataloghi e folder, possono aiutare le strategie generazione contatti attraverso l’erogazione di contenuti speciali attraverso la registrazione online.
Non dobbiamo dunque parlare di un futuro “paperless”, ma semmai di una valorizzazione delle distintività per creare una strategia sinergica che unisca la peculiarità della carta con le opportunità del digital.
In un mondo sempre più legato alla relazione personale con il nostro interlocutore, nessuna tecnologia potrà sostituire una lettera scritta a mano.
a cura di Business Unit Digital – Intesys Srl Verona
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