Ai miei tempi erano italiche “bufale”. Oggi sono “fake”dal glamour internazionale e up to date.
Ma gratta gratta, sempre cialtronate sono.
Che non nascono mai per caso e oggi trovano terreno fertile nella pruderie pettegola dei social, alimentata da sedicenti quanto amorali Content Manager.
Giuseppe Patat, giornalista e comunicatore “etico”, ci ha scritto un libro che mi auguro faccia riflettere sia chi di fake ferisce che chi di fake perisce.
Il titolo é significativo: Dittatura fake o marketing ignorante.
Il prossimo martedì 9 luglio a Verona – presso La Feltrinelli di via Quattro Spade – Giuseppe Patat, affiancato dalla giornalista Alice Cristiano, lo presenterà dialogando col pubblico presente. 

Giuseppe Patat

Iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto dal 1980, ha collaborato a lungo con «Prima Comunicazione» per la quale ha realizzato e scritto una delle più importanti inchieste sulla “Storia della Stampa parlamentare e delle ‘Veline’ di Palazzo”.
Con Sergio Saviane partecipa alla nascita delle riviste di satira «Il Male», «Il Sale», «Zut» e «Il Clandestino».
Tra le numerose collaborazioni annovera poi quelle con “Radio Radicale” con le dirette dalla Camera dei deputati e «L’Espresso» con le inchieste sullo Scandalo dei Petroli e sul cibo come “Bio che Bluff” e “Light o No?”.
Dal 1992 diventa imprenditore e per 25 anni con la Total Quality Food si occupa esclusivamente di controllo qualità ed etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti.
Un lungo viaggio che si conclude con la nascita di Ethicsgo,
istituto indipendente di certificazione e start up innovativa riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico nel settore della comunicazione.
Ethicsgo ha creato un modello di certificazione della comunicazione applicabile in 60 paesi, 35 lingue, 72 forme di comunicazione (dalle app ai jingle alle etichette) e 9 media (dalle affissioni al web).