25 Maggio 2016, “backstage” della Giuria Seniores del Premio OMI. Impressioni a caldo raccolte da Giuseppe Comper e Giuseppe Papalia.

“Partecipare mi ha dato 
delle ottime idee su quello che vorrò fare 
e su quello che vorrò evitare

Laura-TurriLaura Turri. Imprenditrice, componente CdA di Turri Fratelli Srl. “… Partecipare alla Giuria del Premio OMI mi ha dato delle ottime idee su quello che vorrò fare e su quello che vorrò evitare nel comunicare i valori della mia azienda. Quindi, per un’imprenditrice come me è stata un’esperienza formativa. Per me è stato difficile giudicare il lavoro degli altri perché ho percepito il grande impegno umano che sta dietro alla realizzazione di ciascuna  delle monografie. Però, la possibilità di confrontarle fra loro e con la propria sensibilità, la propria esperienza, il proprio vissuto, ha facilitato la scelta su quella che si ritiene essere la migliore …”

“Come storico, trovo
che le monografie istituzionali
siano un’importante fonte di storie italiane”
 MorrisJonathan Morris. Ordinario di Storia contemporanea alla Heartford University (UK) “… Questo è un premio molto importante. Come storico, trovo che le monografie istituzionali siano una insostituibile fonte di storie italiane che non leggeremmo mai nei testi storici di base. Dall’estero guardiamo all’Italia come il paese del cibo e della moda; oggi ho potuto analizzare libri di aziende di settori molto diversi da questi stereotipi, che mi hanno dato una nuova visione dell’imprenditoria italiana. Ho trovato l’esperienza bellissima e ritengo che la produzione di monografie aziendali sia un fenomeno utilissimo perché serve a noi storici, ma serve soprattutto alle imprese, per presentarsi in modo completo, con un opera che verrà conservata e consultata. …”

“E’ stata un’esperienza particolare
perché particolari
sono i libri con cui ci siamo dovuti confrontare”

ContoAgostino Contò. Bibliotecario, responsabile Biblioteca Civica di Verona. “… E’ stata un’esperienza molto particolare perché molto particolari sono i libri con cui ci siamo dovuti confrontare. Normalmente in una biblioteca si vede un certo tipo di libri, che è quello che viene più apprezzato dall’utenza: il romanzo, ma anche saggistica. Questa è una saggistica speciale, composta da opere nate sovente per celebrare una ricorrenza della vita di un’impresa che vuole così ricordare quello che è stata e che ha costruito. Abbiamo visto libri molto belli anche da un punto di vista grafico, altri meno –  soprattutto in termini di autorevolezza ed impatto –  ma alcuni sono delle monografie decisamente importanti, documenti fondamentali per la storia delle aziende in Italia …”

“Al di là della creatività o dell’importanza dell’azienda
ogni monografia è comunque un successo”
venturatoDiana Venturato. Imprenditrice, componente CdA di Samo Spa. “… Esperienza emozionante. Sono affascinata dalle storie e dall’impegno di molti fondatori di imprese. Il raccontarlo con testi e immagini è un giusto riconoscimento e sarebbe auspicabile che fosse sempre più diffuso anziché in ” disuso” come forse succede oggi.
Un occhio al passato per ripensare al futuro può essere utile ad  ognuno.
E’ stato interessante leggere di eccellenze di aziende e prodotti che non conoscevo e che ho scoperto sfogliando le pagine. Al di là della creatività o dell’importanza dell’azienda, ogni monografia è comunque un successo: per la raccolta di informazioni, la storia da raccontare, il testo da selezionare e soprattutto per l’impegno nel voler comunicare.
E poi non solo Biografie o Monografie d’azienda, ma anche di prodotti …dei più svariati! Anche con una scatola di alici si può creare una monografia affascinante  …”

“Non è semplice avere il coraggio di conservare”
Giorgio-TassottiGiorgio Tassotti. Imprenditore, amministratore Grafiche Tassotti srl in rappresentanza Assografici e AISMC. “… Interessante! E’ la prima volta che vedo contemporaneamente così tante monografie, anche se ne ho fatte molte. Ho trovato cose interessantissime. Sulle 38 monografie esaminate, penso che i pareri saranno abbastanza combacianti perché ci sono delle cose veramente di alto profilo, come contenuti, graphic design e produzione. Altre sono mi sono sembrate un po’ fatte perché bisogna farle per il “compleanno” di un’azienda.
Ripeto, molto dipende dal grafico, dalla stamperia, dalle disponibilità, dai materiali. Ho visto con piacere che ci sono aziende, anche molto antiche, che hanno conservato gli archivi fotografici. Complimenti quindi, a chi ha avuto il coraggio di conservarli perché non è semplice avere il coraggio di conservare. Ciò ha permesso loro di costruire importanti storie per immagini. Sono grato di questa bella esperienza
…”

Parlare di monografie significa
parlare di cultura, di valori legati alla reputazione,
di visioni che vanno al di là dell’immediato
Cornelli157Andrea Cornelli, A.D. Ketchum Italia Spa in rappresentanza Assocom. “… Le giornate dedicate a esaminare progetti di comunicazione sono giornate molto stimolanti e oggi non è stato diverso. Ho già partecipato ad altre giurie del Premio OMI e devo dire che questo premio focalizza su temi importanti per quello che è la nostra evoluzione nel mondo della comunicazione. Perché parlare di monografie, significa parlare di cultura, parlare di valori legati alla reputazione, significa parlare di visioni che vanno al di là dell’immediato ed è qualcosa di cui il mondo della comunicazione ha molto bisogno. E’ un’ottima iniziativa, a cui partecipo quando posso e quando vengo invitato, molto volentieri. Quindi la mia valutazione è più che positiva …”

“La possibilità di comprendere
come le aziende comunicano oggigiorno”
BissoliElisabetta Bissoli. Sales Manager di Intesys Technological Digital Agency Srl. “… Per me è stata un’esperienza assolutamente arricchente perché mi ha dato la possibilità di prendere visione, toccare con in mano dei libri, dei company profile, delle brochure che le aziende hanno commissionato per narrare di loro stesse. Questo mi ha dato la possibilità di comprendere come le aziende comunicano oggigiorno. Quindi è stata una giornata assolutamente interessante …”

“Ho giudicato un po’ di pancia
e sono stato un giudice buono”
lucaLuca Morandini. Graphic designer, direttore creativo Clab Communication Srl. “… è sempre interessante vedere lavori e situazioni diverse. Come si chiacchierava fra di noi giurati, giudicare è sempre difficile, soprattutto quando si tratta del lavoro di un altro professionista.  L’ideale, per una valutazione più completa, sarebbe poter conoscere i presupposti, il brief aziendale, l’investimento impiegato. E’ anche vero che chi riceve, chi legge, una monografia queste cose non le conosce e le aziende non li comunicherebbero mai.  Quindi ho giudicato un po’ di pancia, e sono stato un giudice buono …”

“E’ bello vedere come aziende
diverse per dimensione, tipologia, merceologia
interpretano il concetto di racconto”
Federico-RossiFederico Rossi. Fondatore e Strategic Planner di Sintesi Comunicazione Srl. “… Nei miei giudizi, oggi, in alcuni casi sono stato magnanimo, in alcuni invece abbastanza severo. Però è bello vedere come le aziende, diverse per dimensione, tipologia, merceologia interpretano il concetto di racconto sia dal punto di vista degli obiettivi, che da quello delle metodologie, dei linguaggi, dei paradigmi. Ho già partecipato nel passato alle giurie del Premio OMI. E’ sempre una giornata interessante che offre una bella panoramica sulla imprenditoria italiana, su quello che l’imprenditoria cerca di fare per comunicare, per raccontarsi …”

“C’è un solo lavoro che mi ha emozionato
ma non dico quale”
giovanna bandieraGiovanna Bandiera. Docente di Teoria e Tecniche della Pubblicità presso l’Università IUSVE. “… Non è facile giudicare, dovendo estrapolare l’obiettivo che ha una pubblicazione, a chi è rivolta, come sono state le dinamiche della sua creazione.
Per esperienza, so che ci sono progetti che nascono con particolari criticità nel coordinamento degli attori che ne fanno parte, creativi, case editrici, committenti.. per cui il  risultato è frutto di un lavoro molto complesso di mediazione.
Altri, apparentemente migliori, nascono da un processo più facile, senza obiettivi di marketing, senza precise necessità di vendita ecc, e pur apparendo molto validi non hanno alle spalle la complessità dei primi. Interessante l’esperienza, è la prima volta che la facevo. Un solo lavoro che mi ha emozionato, ma non dico quale …”

“Ho avvertito la passione
l’amore, il coraggio e il desiderio di raccontare
la storia del proprio lavoro”
Riccardo Giumelli. Docente di Sociologia Generale e dei Processi Culturali presso l’Università di Verona. “… Ho partecipato per la prima volta come giurato. Ho sfogliato con piacere le pagine delle monografie. Ho avvertito, nella maggior parte dei casi, la passione, l’amore, il coraggio e il desiderio di raccontare la storia della propria azienda, la storia del proprio lavoro. Una narrazione che in alcuni casi si intreccia con particolari momenti storici dell’Italia, in altri con vicende familiari. La celebrazione attraverso una monografia diventa un momento che unisce passato, presente e futuro. Racconti che spesso partono con grandi sogni e pochi mezzi, in grado di diventare realtà straordinarie fatte dell’unione tra intraprendenza, creatività, passione e sacrificio. Da questo si capisce il successo del Made in Italy nel mondo …”

“Ho aderito con piacere
curiosa di capire cosa significasse stare seduta
dall’altra parte del tavolo”
Enrica-MaramottiEnrica Maramotti. Web Communication Manager presso Mediagroup98 Soc Coop., in rappresentanza di AssoRel. “… Ho aderito con piacere alla proposta di far parte della giuria del premio OMI alla miglior monografia aziendale, curiosa di capire cosa significasse stare seduta dall’altra parte del tavolo. Un’esperienza sicuramente da ripetere. Coinvolgente, emozionante e intensa.
Ho avuto modo di apprezzare la qualità delle opere, la ricerca di originalità ma sempre in perfetta coerenza sia con il vissuto e i valori dell’azienda che con il territorio di appartenenza. Molto difficile esprimere un valore numerico assoluto.
Naturalmente qualche opera mi ha più colpita e sono lieta che, infine, tutta la giuria abbia espresso un giudizio pressoché unanime.  Forse, qualche informazione di carattere tecnico (come il budget a disposizione o i tempi di elaborazione) potrebbero aiutare a una valutazione ancor più precisa
…”

“Esiste una cultura aziendale molto forte
un orgoglio vivo e radicato
che è emerso in tutte le monografie analizzate”
antonio-filignoAntonio Filigno. Graphic designer. “… E’ stata una bellissima giornata, un’esperienza divertente e al tempo stesso educativa che mi piacerebbe ripetere. Dall’analisi delle monografie in concorso credo siano emersi due aspetti.
Il primo è che esiste una cultura aziendale molto forte, un orgoglio vivo e radicato, un alto senso della “Corporate identity” che è emerso in tutte le monografie analizzate. Il secondo è che, a volte, c’è una scarsa cultura della comunicazione, per motivi che meriterebbero un discorso a parte. Dico solo che aziende con un grosso potenziale, leader nel loro settore, hanno un po’ buttato al vento la possibilità di comunicarlo, realizzando un prodotto che non le rappresenta al meglio. Credo che l’aspetto legato alla cultura della comunicazione “corporate” si possa migliorare, e questo non può che far bene alla creatività e all’azienda stessa …”