E’ appena uscita, firmata Leo Burnett, e già si fa notare la nuova campagna di Giovanni Rana, grazie ad piattaforma creativa up the date, che propone un advertising di prodotto, ripieno – é il caso di dirlo – di emozione, engagement e segnali di imprenditorialità virtuosa nella valorizzazione degli asset immateriali intrinsechi nel brand.

Per i pochi che non avessero visto/sentito gli spot in tv o alla radio: Il Signor Giovanni nella presentazione delle proprie specialità (che diventano strumento per parlare d’altro) é affiancato dai suoi dipendenti che enunciano “io sono Giovanni Rana”, trasmettendo l’orgoglio di appartenenza ad un gruppo scelto: i Ragazzi, come li chiama Rana. A questi spot é collegata un’operazione che, seppur con i piedi a mollo nel web, si evolve nella vita reale con la possibilità di visitare il pastificio, con un coinvolgimento personale che va dalla lezione di cucina al pranzo in compagnia del Signor Giovanni.

Perché – in un contesto che si occupa di comunicazione d’impresa come l’Osservatorio, osserviamo questa comunicazione B2C, coerentemente finalizzata alla promozione del prodotto?
Per la presenza dei dipendenti, senza i quali un’impresa non potrebbe vivere e che molti imprenditori dimenticano di raccontare.

E’ un tema caro e che studiamo da tempo; analizzando la comunicazione istituzionale aziendale e nel dettaglio la monografia d’impresa, rimarchiamo che, sebbene si stia allargando il range di aziende consapevoli dell’importanza del fattore umano, questo é ancora troppo defilato nel cast degli attori della maggior parte delle narrazioni autoreferenziali d’azienda. 

Lo affrontammo con eccellenti relatori nella tavola rotonda del 28 maggio 2013: IL VALORE DELL’UOMO NEL RACCONTO AZIENDALE, Dal modello fordista a quello dell’antropologia industriale nell’autobiografia d’impresa.
Lo riteniamo un indice di qualità nel classificare le monografie aziendali che siamo chiamati a valutare.
Lo trasmettiamo agli studenti che fanno parte della nostra équipe di lavoro.

Una di loro, Alessandra Schenato laureata nell’ottobre 2014, ha condotto la sua tesi di laurea, proprio su:” Il ruolo dei dipendenti nelle Monografie Istituzionali d’Impresa.Il lavoro della Schenato prende in considerazione le 54 monografie che hanno partecipato al Premio OMI 2013, analizzando all’interno di esse – lo spazio e il peso dato ai dipendenti, sia nello sviluppo del testo che nei contenuti fotografici. La tesi completa é consultabile cliccando QUI .