Le Monografie aziendali, per quanto eterogenee, trasmettono tutte una realtà fondamentale: il passato, il presente e il futuro di un’impresa, é possibile solo nel riconoscimento del valore dell’uomo.

Ci sono storie che meritano attenzione.

Sono quelle che raccontano di imprese longeve, tramandate di generazione in generazione, sopravvissute negli anni, attraverso momenti di crisi così come di glorie e riconoscimenti. Attività professionali di vari settori compiono 100 oppure 150 anni grazie a coloro che hanno saputo portarne avanti il nome, le idee, gli obiettivi.

Dietro a questi compleanni così speciali sono loro, uomini e donne, quelli che hanno creduto in quel lavoro, con impegno, risorse e sacrifici, al punto da trasmetterne i valori ai propri figli e così ai figli dei figli, con l’intenzione di assicurare loro un futuro e di fare in modo che il nome di una tradizione non tramontasse mai.

Una Monografia d’Impresa è un po’ un grande “foglio di presentazione” di un’impresa che decide di mettere nero su bianco le proprie origini, il corso degli eventi, i passaggi generazionali, le scelte, le vicissitudini del mercato, le regole, i valori, i nomi, le foto, insomma i fotogrammi di un percorso a tappe costruito con la motivazione di non mollare mai. Sono le Persone i motori sempre accesi che hanno permesso la nascita e poi la crescita e la maturità di organizzazioni, attività professionali o artigianali.

Le Risorse Umane sono il fiore all’occhiello di qualsiasi impresa, non importa il settore merceologico: si tratta di intelligenze capaci di mettersi in gioco, prendere decisioni, simbolicamente di “salire sul treno” e farlo correre verso mete sempre più ambiziose.

Appagano i risultati, i traguardi, i successi, i primi fatturati, così come il posizionamento sul mercato, la forza rispetto alla concorrenza, la fedeltà di marca e di prodotto, la notorietà, su questo siamo più o meno tutti d’accordo.

Rimane il fatto che a rendere possibili questi goals sono coloro che hanno trascorso il 90% del proprio tempo sulla scrivania oppure in giro per il mondo per “cercar proprio quella fortuna”, per apprendere, per specializzarsi.
Sono coloro che hanno creduto, provato, osato e voluto continuare.
Sono coloro che hanno vissuto il proprio lavoro quasi come una passione se non una vocazione e avevano priorità definite, chiare, decise.
Sono coloro che hanno avuto il coraggio di andare avanti nonostante tutto e tutti.
Sono Persone, dirigenti o operai, collaboratori, dipendenti, poco importa il ruolo: quando si parla di “mani e menti che lavorano” si considera un solo valore aggiunto a quell’impresa che, altrimenti, non avrebbe un’anima senza l’anima degli Uomini e delle donne che ne hanno costruito l’identità giorno dopo giorno.

Un archivio per raccogliere le storie di “signore centenarie” è quanto di più prezioso possa essere stato pensato per fare in modo che passato, presente e futuro si intreccino nelle pagine di opere inedite, proprio perché unica e originale è stata la “voce” di coloro che, non con la penna, ma con la propria storia ne ha cantato le gesta.

Maria Cristina Caccia
Giornalista pubblicista, consulente in comunicazione