logo AppleUno dei giganti della tecnologia telematica è ed è sempre stata la Apple. Sviluppatasi con la commercializzazione di personal computer innovativi e a basso prezzo, la celebre Mela conobbe il suo successo col modello del Macintosh, progetto ideato da Jef Raskin nel 1979 e reso realtà da Steve Jobs negli anni successivi. Le novità che il Macintosh portò nel mondo della tecnologia resero il computer un apparecchio sempre meno d’élite e più popolare, facile da utilizzare anche per chi non masticava un granché di informatica: l’interfaccia grafica semplificata attraverso l’introduzione del desktop o scrivania virtuale, le metafore iconiche quali cartella, cestino, finestre e appunti, il totale controllo tramite il mouse, e via discorrendo, portando a un’evoluzione dell’utilizzo del computer che oggigiorno ci appare pressoché banale, ma che all’epoca era una vera e propria rivoluzione digitale.

Rivoluzione che fu solo il trampolino di lancio per la Apple, aprendosi prepotentemente la strada nel mercato della tecnologia: basti pensare al successo che ha avuto il MacBook, ma ancor più il quasi invadente iPhone nel mondo della telefonia mobile digitale. Un successo clamoroso che sembra non volersi più arrestare: sono ben conosciute le interminabili file all’entrata degli Apple Stores quando viene lanciato sul mercato un nuovo modello di iPhone – nonostante il prezzo evidentemente maggiore rispetto a quello proposto dai concorrenti e il fatto che da un modello al successivo la Apple sembri non sforzarsi più di tanto ormai per quanto riguarda l’innovazione e le novità. Ma alla fin fine, si sa, è tutta una questione di nome, di brand.

Il MacPhone immaginato da Pierre Cerveau

Il MacPhone immaginato da Pierre Cerveau

E ciò che il designer francese Pierre Cerveau ha voluto chiedersi è stato: un modello di telefono cellulare Apple rifacentesi all’assai fortunato computer Macintosh avrebbe avuto negli Anni ’80 lo stesso successo che ha avuto oggi il diffusissimo iPhone? Così, com’è suo mestiere e passione, Cerveau ha proposto un concetto di Macintosh Phone che sarebbe potuto essere stato commercializzato nei consumistici Anni ’80 sotto il marchio Apple, e quello in foto è il risultato del suo lavoro di designer concettuale.

Naturalmente non si può sapere con certezza la risposta alla domanda che si è posto Cerveau – dato che la storia non si fa con i “se” e con i “ma” -, tuttavia si può trovare legittima e interessante la questione da lui aperta, senza scordare di tenere comunque conto di vari fattori – le caratteristiche tecniche, il prezzo, la comunicazione pubblicitaria, ecc. Soprattutto lascia positivamente colpiti il fatto che in un mondo come il nostro che corre sempre in avanti, pensando solo al futuro e al progresso, ci sia qualcuno che controcorrente volge lo sguardo al passato chiedendosi: E se forse…?, ipotizzando una possibile (mancata) innovazione nel tempo ormai trascorso. Positivamente perché nella terra dei sognatori, che volgono lo sguardo freneticamente dinanzi a sé, serve anche chi, fuori dal coro, si fermi un momento e si guardi un attimino indietro. Perché le migliori lezioni le si apprendono innanzi tutto dalla storia. Perché semplicemente non esiste futuro senza passato.

D’altro canto il telefono cellulare è stato sicuramente una delle invenzioni più rivoluzionarie della fine del XX secolo: a livello tecnologico e comunicativo, questo semplice ma innovativo prodotto ha caratterizzato complessivamente la vita delle ultime generazioni, dando il via ai cosiddetti odierni nativi digitali. Chi oggigiorno non possiede un telefono cellulare nella società moderna e sviluppata?

Così il telefono cellulare ne ha fatta di strada dalla sua nascita: da semplice apparecchio mobile per le telecomunicazioni interpersonali a grandi distanze a minicomputer capace di scattare fotografie, realizzare video, registrare i suoni e infine – essenziale oramai – navigare in internet. Ed ecco che dal telefono cellulare degli Anni ’70-’80 si è passati al famoso smartphone odierno. E come noi oggi siamo abituati a considerare i telefonini un must sociale, così lo era negli anni dei suoi albori: si pensi solo che negli Anni ’80 l’idea di apparire alla moda era talmente diffusa nella società che chi non poteva permettersi un mobile phone aveva la possibilità di comprare a prezzo molto più ridotto un apparecchio finto, all’apparenza in tutto e per tutto uguale al telefono cellulare vero e proprio, ma in realtà non funzionante, proprio perché ciò che importava era solo e solamente apparire – oggi si riderebbe all’idea di vedere per strada gente fare finta di parlare attraverso un telefono cellulare che non funziona, eppure 30 anni fa accadeva proprio questo, era una necessità ossessivamente sentita.

Giuseppe Comper

Articolo  pubblicato il 15 Gennaio 2016, dallo stesso autore su SECOLO TRENTINO